Per secoli la pratica delle orazioni si è tramandata di padre in figlio attraverso l’oralità come decisivo strumento di trasmissione e di diffusione in comunità caratterizzate da un forte legame sociale. Sicché, per quanto private, in tale condivisione, esse si caricano di un valore comunitario, com’è di tutte le espressioni culturali e religiose tipiche delle società tradizionali. Tramandandosi di generazione in generazione, inevitabilmente esse si sono cristallizzate in formule codificate, andando a costituire un ideale breviario del buon cristiano, un repertorio di testi ritualmente ripetuti dal popolo orante.
Di questo prezioso patrimonio immateriale della società contadina Dino Tarantino ne analizza i testi e la mentalità che li sottende, considerandoli – sulla scorta di Marc Bloch – «testimonianze involontarie» di un vissuto letto «spazzolando la storia contropelo» (Walter Benjamin).
Carmela Dacchille
Già docente di Materie Letterarie, da anni conduce un’appassionata indagine d’ambiente, interrogando il territorio per scoprire nelle pieghe dei suoi vicoli e nelle memorie dei suoi abitanti, il vissuto di una comunità. Consultando gli anziani, preziosi depositari della cultura avita, ha pubblicato: Archi e Madonne del borgo di Palo (1998), Ama scǝquà? Giochiamo? (2004), Ama dòiscǝ i stròzzuǝ? Diciamo le frottole? (2007), E zumb a la ninì. Canti tradizionali di Palo del Colle (2009), Mestieri di ieri. Dagli antieri agli artieri (2011). Attraverso il recupero della tradizione orale, ricostruisce opere e immaginario della società contadina. Di questo patrimonio immateriale fanno parte anche le “orazioni” raccolte in La spiritualità dei nostri avi nelle orazioni popolari dialettali che, insieme e alle espressioni del “sentire” religioso, formano una Biblia pauperum della nostra popolazione.
Dino Tarantino
È stato docente nei licei e pubblicista. È autore del libro Dal “Regno” alle “Repubbliche” del Sud. La Puglia dal fascismo alla democrazia 1943-1944 (2006) e di Proni e Giangrisi. La lotta politica a Palo del Colle nel primo dopoguerra (2014). Ha accompagnato con dense prefazioni i libri di Carmela Dacchille. In La spiritualità dei nostri avi nelle orazioni popolari dialettali analizza i testi della religiosità popolare, ricostruendone le ascendenze ed esaminandone la peculiare Weltanschauung che li ispira.