Il libro
Pier Paolo Pasolini è morto quarant’anni fa, ma è come se fosse stato sempre presente nei dibattiti culturali di tutti questi anni: continua a graffiare le nostre coscienze, a dividere, a sollecitare (re)azioni spesso contrapposte. Coscienza critica di un’epoca, analista scomodo, acuto, anticonformista, disarmante e preveggente della società italiana, le sue tematiche e i suoi approfondimenti mostrano la loro impressionante attualità e intrecciano, di rimando, incessanti e continue riflessioni, anche conflittuali, ma sempre vive e feconde. Sceneggiatore, regista, pedagogo amato, calciatore, tifoso, scrittore capace di leggere e interpretare la complessità del proprio tempo, di coglierne l’essenza più profonda e nascosta, di osservare quello che agli altri scivolava sotto gli occhi: ma soprattutto un Poeta coraggioso, capace con la sua Poesia (in)civile di parlare di tutto e di condurre aspre battaglie sociali. Ma Paso, così come lo chiama l’autore Lino De Venuto, è anche uno sportivo ipercinetico e un innovatore nel Teatro: entrambi gli aspetti sono sviluppati nei due approfondimenti che aprono il volume, seguiti dal testo dell’omonima rappresentazione teatrale. Dalla fuga dall’Eden-Casarsa a Roma, in un periodo di grandi mutamenti sociali, la pièce teatrale coglie piccoli o grandi segmenti di alcune sue opere, attinge da diversi suoi scritti (anche lettere, sceneggiature, testi teatrali) che conservano intatta la propria vis polemica.
Lino De Venuto, attore, regista, drammaturgo, conduttore di laboratori teatrali e progetti didattici. Ha interpretato ruoli quasi sempre da protagonista in spettacoli di autori classici e contemporanei con rappresentazioni in Puglia, in altre regioni d’Italia e a Saarbrücken (Germania), con “L’Istruttoria di Weiss”. Coltiva un interesse particolare per gli epistolari di poeti, artisti, intellettuali e filosofi, interesse che si è tradotto in scritture drammaturgiche e spettacoli tra i quali: “De Profundis” (Wilde); “Il Viandante” (Nietzsche); “I Colori dell’Anima” (Van Gogh). Nella commedia musicale “I Promessi Sposi” (Regia di Claudio Insegno, con la partecipazione di Orso Maria Guerrini) ha interpretato il ruolo del Cardinale Federico Borromeo. Ha curato l’adattamento teatrale, la regia e la lettura scenica di “Fahrenheit 451” di Bradbury. Voce recitante nel concerto-spettacolo Dedicato a De Andrè del pianista Danilo Rea. Presso la Feltrinelli di Bari ha proposto la lettura scenica “Urlo” di Allen Ginsberg.