Lino De Venuto, attore, regista, drammaturgo, conduttore di laboratori teatrali e progetti didattici. Ha interpretato ruoli quasi sempre da protagonista in spettacoli di autori classici e contemporanei con rappresentazioni in Puglia, in altre regioni d’Italia e a Saarbrücken (Germania), con “L’Istruttoria di Weiss”. Coltiva un interesse particolare per gli epistolari di poeti, artisti, intellettuali e filosofi, interesse che si è tradotto in scritture drammaturgiche e spettacoli tra i quali: “De Profundis” (Wilde); “Il Viandante” (Nietzsche); “I Colori dell’Anima” (Van Gogh). Nella commedia musicale “I Promessi Sposi” (Regia di Claudio Insegno, con la partecipazione di Orso Maria Guerrini) ha interpretato il ruolo del Cardinale Federico Borromeo. Ha curato l’adattamento teatrale, la regia e la lettura scenica di “Fahrenheit 451” di Bradbury. Voce recitante nel concerto-spettacolo Dedicato a De Andrè del pianista Danilo Rea. Presso la Feltrinelli di Bari ha proposto la lettura scenica “Urlo” di Allen Ginsberg.
TERZANI Anam, il senza nome
€10,00
La drammaturgia immagina che Tre Spiriti “fiorentini d.o.c.” scendano dagli spazi celesti sul Pianeta Terra per “capire da vicino” quel che sta accadendo. In primis quello di Terzani, affiancato da Oriana Fallaci, sua concittadina, dai vissuti molto simili: entrambi inviati speciali, giornalisti-scrittrori-intervistatori di grandi personaggi, ammalati di cancro. Con lei Terzani, in occasione degli attentati dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, sulla questione Islam è stato in aspra polemica.
Il Terzo Spirito per affinità storico-esistenziali, malgrado il secolare gap temporale che lo divide da Terzani (e dalla Fallaci), è quello di un altro illustre fiorentino: Dante Alighieri, disceso sulla Terra per aggiornare la Divina Commedia.
Il giornalista-inviato-scrittore e il Sommo Poeta (ognuno nel proprio tempo e nel proprio stile), hanno incontrato e raccontato di personaggi e luoghi, compiuto un viaggio nell’inferno-purgatorio-paradiso del mondo: entrambi hanno amato l’umanità e la poesia, e la loro Firenze, anche se hanno avuto, così come la Fallaci, forti momenti di rottura con la loro città.
Lo spettacolo, animato da frequenti coinvolgimenti del pubblico presente, con gustosi momenti di teatro nel teatro, ricco di contaminazioni di stili, di linguaggi e di emozioni, leggero e dai contenuti di grande attualità (rivoluzioni mancate, rapporto uomo-natura, sviluppo sostenibile, clima-biodiversità del Pianeta-spiritualità orientale) è sorretto da un ritmo scorrevole, da musiche, pantomime e sapienti video-art che ritroverete nel libro attraverso i qrcode.