Marco Montrone (Bari, 1974) è giornalista professionista dal 2004. Dopo diverse esperienze in redazioni quali quelle di Leggo, Il Sole 24 Ore, L’Unità, La Gazzetta del Mezzogiorno, nel 2012 ha fondato con l’imprenditore Giancarlo Di Paola la testata online Barinedita, della quale è direttore responsabile. Un giornale, quest’ultimo, il cui nome racchiude interamente il proprio obiettivo: far emergere la Bari nascosta, o per meglio dire inedita.
Grazie anche all’entusiasmo di un gruppo di giovani collaboratori, formatisi attraverso corsi di giornalismo tenuti dal direttore, Barinedita in questi anni è riuscita nel suo intento, scovando e portando alla luce storie dimenticate della città. E rivelando così segreti, personaggi, leggende e soprattutto angoli di grande bellezza spesso sconosciuti agli stessi cittadini del capoluogo pugliese.
Bari inedita. La città rivelata
€15,00
Una Bari che non ti aspetti,
raccontata attraverso pagine
che svelano la vera anima della città.
Otto passeggiate per i quartieri antichi di Bari, alla scoperta di luoghi che tra storia e leggenda svelano l’anima di una città spesso colpevolmente sottovalutata. È il fine di BARI INEDITA La città rivelata.
Un libro che, attraverso percorsi narrati con un linguaggio giornalistico e illustrati con fotografie di grande impatto mai pubblicate prima, catapulta il lettore in una Bari diversa, fatta di chiese sconosciute, palazzi inusuali, ville segrete, fabbriche dismesse e masserie abbandonate.
Il volume dà comunque spazio anche ai monumenti simbolo di Bari. Ma Cattedrale, Basilica o Castello, giusto per fare qualche esempio, sono trattati con un taglio inedito, ponendo l’accento su curiosità e leggende più che su storia e architettura. Non manca naturalmente la descrizione di tutto ciò che il lettore incontra durante il suo “cammino” e, tra una visita e l’altra, c’è pure il tempo per racconti e ricordi riferiti a un nostalgico passato.
Una guida pensata per i viaggiatori abituati ad approfondire gli aspetti più reconditi di una città, ma anche e soprattutto per i baresi, “tenuti all’oscuro” della bellezza che li circonda.